Radio Anarti

Mediterranea 18 Tiranë -Durrës – Driant Zeneli

A cura di Maria Rosa Sossai

“Radio Anarti” è una radio aperta, partecipativa, un contenitore in divenire che si adatta e prende forma in base alle realtà che la ospitano, interagendo in maniera dinamica con esse. La radio nasce dall’incontro di una poetessa (Jonida Prifti), un musicista (Stefano Di Trapani), un’attrice (Valentina Di Odoardo) e un pittore (Nicola Rotiroti). Radio Anarti è l’anagramma di Tirana (luogo in cui ha preso forma per la prima volta in occasione della Biennale “Mediterranea 18 Young Artists”) e il suo significato è “arti anarchiche”, emblema dell’incontro tra i quattro autori. Nucleo fondamentale del progetto è la partecipazione, il dialogo e il ponte che si crea con il territorio. Questo a partire dalla sua costruzione. Come a Tirana, si intende costruire la radio all’aperto, in un lungo di incontro come una piazza. In questo modo, il progetto si apre fin dall’inizio all’incontro con la cittadinanza, attraverso un’azione concreta: il lavoro. L’artista si manifesta, in questo modo, come operaio. L’azione del costruire la radio, apre la strada alle azioni che seguono: raccolta di suggestioni sonore del territorio, di voci e interviste, ma anche semplici tentativi di coinvolgere la cittadinanza nella scrittura di parole o pensieri in varie lingue e dialetti.

stefano di trapani

Stefano Di Trapani

Stefano Di Trapani è un musicista ,giornalista e artista multimediale nato a Roma il 4/11/75.

Come musicista vanta oltre 20 anni di pubblicazioni in italia e all’estero in qualita’ di solista,in gruppo  e in collaborazione con artisti italiani ed internazionali quali Dino Felipe, Maurizio Marsico, Ludo mich, Gustoforte, Calcutta, Polisick.; ha pubblicato con etichette come sonic belligeranza, no fi, stront, retinascan, v//vm legno, geograph, sst, my dance the skull, e Filibusta. Coautore e redattore della rivista fanzine Epoc Ero Uroi, e co-fondatore dell’etichetta musicale Selva elettrica, organizza annualmente a Roma il festival di outsider art BABA e il festival di poesia sonora Poesia Carnosa , due eventi dal taglio internazionale. Dal 2010 collabora con la rivista Vice Italia in qualità di recensore musicale e articolista; Nel 2013 gestisce le rubriche online “Demented parla da solo” e “Italian fogorati”; collabora inoltre come articolista per riviste online quali “Ultimo uomo”, “Prismo”, “OOrlandOO”, The Towner e “Scioc!”- Fra le sue attività ricordiamo anche quella di disegnatore,caratterista poetae videosceneggiatore.

valentina di odoardo

Valentina Di Odoardo

Attrice, autrice, regista e formatrice di teatro sociale, nata a Pescara nel 1973 , vive e lavora a Roma.

Collabora dal 2001 con il CIES Onlus come Responsabile Teatro e Animazione Interculturale, realizzando come autrice, regista e attrice, spettacoli teatrali interattivi tra i quali “Sola Andata” al teatro India, “Io viaggio da solo” , “Io viaggio Equo e Solidale” e “Rotte Migranti” al castello Colonna di Genazzano, ma anche in altre città italiane e non come Torino, Palermo, Napoli, Macerata, Pristina, Skopje e Tirana. Nel 2014, cura la performance teatrale “Racconti e poesie dl mondo ad occhi chiusi“ realizzata al Maxxi all’interno della mostra Open Museum open city.

Si occupa da qualche anno di Teatro dell’oppresso sia come attrice che come Jolly (facilitatrice di comunicazione).

Ha frequentato L’international Acting School a Roma, vari workshops teatrali tra cui un semainario con Meryl Fread -coach ufficiale dell’Actor Studio N.Y.- e il Corso di alta formazione per Operatori di Teatro Sociale presso l’Università di Milano “La Cattolica” con tirocinio presso il carcere di Rebibbia.

radio anati (1)

Jonida Prifti

Nata il 6 giugno a Orizaj-Berat (Abania) è emigrata in Italia nel 2001 dove è poetessa, vocalist, performer, cantante. Tra le sue principali pubblicazioni, realizzazioni sonore e audiovisive: “La Poesia: luogo delle differenze” (Marcus Edizioni, 2012), Paesaggio 013 (Caratteri Mobili Edizioni, 2013), il saggio Patrizia Vicinelli. La poesia e l’azione (Onyx, 2014), “La Feminilizzazione del mondo” – Compilation di artiste femminili (Arte nel rumore, Ozky e – Sound, 2014) etc. Dal 2007 ha partecipato a diversi festival internazionali di poesia d’azione tra cui “Secret Anarchy Garden” (Londra), “Colour out of space” (Brighton), “November Fest” (Anversa), “Open Summer” (Atene), “Poetitaly” (Roma), “PoEtiche” (Roma), “Campcosmic” (Berlino) etc. Con Stefano di Trapani ha creato il duo di poetronica “Acchiappashpirt” (tra molte pubblicazioni: Flutura, My Dance The Skull, 2015, tape, UK; Sonete të turpshme, Ozky e – Sound, cd, 2012), e fondato il festival di poesia sonora: “Poesia Carnosa” nel 2010. Un’estratto del suo poema “Rivestrane” è stato pubblicato nell’antologia “Trivio” (Oèdipus Edizioni 2016) con la cura critica di Francesco Muzzioli. A maggio del 2017 ha partecipato alla biennale europea “Mediterranea 18 Young Artists Biennale” (Tirana, Albania) con il progetto “Radio Anarti” nella sezione “Literary Creation” a cura di Maria Rosa Sossai. www.jonidaprifti.com

RADIO ANARTI

(Anarti: anagramma di Tirana. Ana come anarchica. Arti come arte)

La radio in Albania è stato il primo e unico mezzo di comunicazione con il mondo: mondo che però non c’era. Non c’era perché la radio era gestita e controllata dal regime. L’unico canale esistente : Radio Tirana.

Provando a ricevere bene il canale si entrava in contatto con altre frequenze, altre lingue, altri mondi. Mondi confusi, disturbati dal monopolio di Radio Tirana. L’atto di muovere la manopola era un gesto di ricerca… E allora passando da una stazione all’altra, da un mondo sonoro ad un altro potevo suonare la radio.

Scoprire il mondo per raggiungere un’identità propria che in Albania era sedata.

La radio: per ricordare e arrivare alla gente attraverso un mezzo che registra non registrando, un archivio del tempo, del passato… di conseguenza portare il passato nel presente. Ricordare attraverso incursioni sonore d’epoca (verrà fatta una ricerca tra archivi e montati, fra i sonori significativi che raccontano l’implosione degli anni della dittatura)

Trasformare quella che per me era Radio Tirana, in Radio Anarti: portarla dal suo essere monolitica, centrifuga, autocentrata, autarchica a una condizione centripeta in modo da mettere in relazione biunivoca e dialettica il dentro e il fuori (dalla radio alla città, dalla città alla radio).

Ma non solo: allo stesso tempo accogliere le altre realtà nella radio stessa. In tanti modi:

“Inviati” che si muoveranno in diverse situazioni di Tirana, con molteplici mezzi. Un contatto reciproco: le persone e le realtà coinvolte possono ascoltare la radio, ma anche registrare un messaggio che tutti avranno la possibilità di ascoltare a loro volta.

Gli inviati partiranno fisicamente dalla radio da noi costruita, legati a (dei fili di diversi colori). Nel percorrere il tragitto dalla radio (situata nel luogo deputato alla biennale) verso le varie postazioni (luoghi significativi della città), questi creeranno delle tracce, a rappresentare le frequenze della radio.

Nella fonte emittente vedremo una radio fisica, un grande contenitore che abbraccerà tutte le suggestioni di realtà albanesi e non. Ci sarà per esempio un collegamento con la montagna Tomor, luogo mistico per eccellenza ,dove si narra di un oracolo antico,: oppure comunicazioni radio con diversi spazi indipendenti di Roma e di Tirana in cui si tenterà di tradurre opere frutto di vari artisti in frequenze radio (“adesso trasmetteremo il quadro dell’artista…….”.). O ancora: un corrispondente che con un “baracchino” posto in un automobile esplorerà la città e trasmetterà suoni, voci e situazioni che inevitabilmente andranno a crearsi nel percorso. Ci sarà, tra le altre cose, anche un collegamento con il mercato Rom della città, nel quale avrà sede un’emittente ospitata nel suo centro, dove avranno luogo interazioni dirette tra speaker radiofonici e pubblico, protagonista assoluto.

Unico leitmotiv sonoro e fisico sarà la voce e il viso di Jonida Prifti che comparirà dalla radio posta alla biennale. Radio Anarti sarà un grande contenitore costruito come una radio degli anni 30-40. Il mezzo così com’è nato, attualizzato e liberato. Jonida è la voce che racconta, la speaker “ a vista”. Ritornerà e ricorrerà, a tempi cadenzati, come medium di sintesi vocale fra tutte le attività artistiche e non, fra tutte le suggestioni che cadranno dall’esterno. L’artista tradurrà in happening poetici le connessioni con il mondo: un mondo simbiotico.

RADIO FISICA

Obiettivi:

  • Creare un ponte tra le realtà artistiche indipendenti italiane e albanesi
  • Aprire uno spunto di riflessione sulla frequenza radiofonica all’interno del territorio sociale
  • Realizzare una radio fisica mono-ascolto all’interno del baretto del mercato rom di Tirana
  • Portare la radio alla gente in maniera diretta.
  • Rubbriche
  • portare la radio diretta senza fili (radio umana)
  • il tentativo di prendere le frequenze di radio Tirana
  • la comunicazione via baracchino, quindi radioamatore
  • postazione con baracchino al mercato e poi si va in giro con la macchina e il baracchino a raccontare la città
  • tradurre i dipinti di vari artisti in frequenze radio “adesso trasmetteremo il quadro di Rotiroti (anche per i non vedenti)
  • la musica popolare italiana con quella albanese. fare un clash.. anche musica elettronica
  • Jonida è la voce che racconta, la speaker… che sarà possibile vedere perché lei è fisicamente dentro la radio. Apparirà come medium di sintesi vocale di tutte le attività artistiche e non.
  • L’evocazione spiritica della radio, della radio d’epoca (anni 30, 40…. anni 90) vedi archivio radio.
  • Mettere in relazione biunivoca e dialettica il dentro e il fuori (dalla radio alla città, dalla città alla radio)
  • Mettere in contatto diverse realtà

La radio. perchè?

  • Per ricordare e arrivare alla gente attraverso un mezzo che registra, la registrazione del tempo, del passato… tu riporti il passato in chiave attuale.
  • E’ il primo e unico mezzo di comunicazione con il mondo che poi però nel mondo non c’era.
  • Scoprire il mondo per raggiungere un’identità propria che non c’era in Albania
  • Io ho odiato radio Tirana, sono stata felice che negli anni 90 siano uscite fuori altre radio tipo top albania radio
  • quando cercavi di pulire la radio ti imbattevi in altre frequenze sonore di altre lingue, che tu non riescivi ad identificare…e ti chiedevi : esiste un altro mondo!!
  • E’ sia efficace che fallimentare (la radio non viene ascoltata). parte dei tentativi che faremo saranno fallimentari. Gioco-forza
  • L’aspetto del poter cambiare frequenza come e quando vuoi, per scippare e skippare e cercare la radio preferita.. la ricerca del desiderio.. è un viaggio.. un’esplorazione.. esplorare le frequenze radio
  • tu la suoni la radio
  • Le frequenze radio come materia
  • Io ho odiato radio Tirana, sono stata felice che negli anni 90 siano uscite fuori altre radio tipo top albania radio

ATTIVITà DELLA RADIO

  • Gli “inviati” della radio vanno in varie situazioni di Tirana (ma ci saranno anche inviati da altri posti che trasmettono da là) e con il mezzo instagram mettono in contatto la radio con le realtà in cui vanno. Un contatto biunivoco: le persone con cui l’inviato entra in contatto possono ascoltare la radio umana, ma la persona può registrare un messaggio per la radio.
  • Anche pezzi di rumori di sottofondo e basta. (che richiamano il rumore delle frequenze)
  • Gli inviati partono fisicamente dalla radio costruita da noi. partono con dei fili di diversi colori che partono dalla radio. Gli inviati, nel percorrere il tragitto dalla radio (dal posto della biennale) alle varie postazioni, creano delle linee colorate, a segnare una traccia (le frequenze della radio) del tragitto.
  • Utilizzare radio d’epoca. metterle come sculture in posti simbolici (es neala casa Enver Hoxa, o nella piramide)
  • N. lettere da inviare come open call a partecipare alla radio (anche con un pezzo)
  • Radio in contemporanea